Esercitare la nostra capacità di critica richiede diverse abilità: la capacità di comprensione, quella di esprimersi e la capacità di mettere in atto un processo di confutazione.
Il 71% degli italiani – ha detto il linguista Tullio De Mauro – si trova al di sotto del livello minimo di lettura e comprensione di un testo scritto in italiano di media difficolta’: il 5% non e’ neppure in grado di decifrare lettere e cifre, un altro 33% sa leggere, ma riesce decifrare solo testi di primo livello su una scala di cinque ed e’ a forte rischio di regressione nell’analfabetismo, un ulteriore 33% si ferma a testi di secondo livello.
Non piu’ del 20% possiede le competenze minime per orientarsi e risolvere, attraverso l’uso appropriato della lingua italiana, situazioni complesse e problemi della vita sociale quotidiana. Lo dicono due recenti studi internazionali, ma qui da noi nessuno sembra voler sentire.
Un popolo informato è un popolo disinformato.
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