mercoledì 18 aprile 2012

Il merito di essere associati alla parola Italia.

Speculatori ed evasori fiscali portano avanti "logiche asociali" e di "disprezzo del bene comune", e "non meritano di essere associati alla parola Italia".

Lo ha detto il presidente Giorgio Napoletano agli Stati generali della Protezione civile e del volontariato il 13 aprile scorso a Roma, nell'Aula Magna dell'Università di Roma Tre.

Rivolgendosi ai presenti ha aggiunto:"L'Italia della solidarietà è davvero l'Italia migliore". "Il paese presenta di sè diverse immagini e diverse logiche di comportamento", a persone che svolgono volontariato si oppongono "logiche particolaristiche, asociali e di aperto disprezzo del bene comune" soprattutto "le logiche irresponsabili del rifiuto del dovere fiscale".


Gentile presidente, 
è giusto chiedere ai cittadini di finanziare i costi che la politica esige sostenendo siano necessari e imprescindibili per la garanzia di uno Stato democratico?

 A questo proposito la esorto  a riflettere sul quel comportamento che lei richiama, a quel disprezzo del bene comune che merita - a chi lo pratica - di non essere associato alla parola Italia.  A quelle logiche irresponsabili del rifiuto del dovere fiscale, cioè di quel dovere che c'impone di contribuire e non di aggravare il carico fiscale

Lei ritiene essere un esempio virtuoso?

Mi chiedo, da italiana e non da cittadina tedesca, come le sue parole possano conciliarsi con il comportamento che lo ha visto protagonista qualche anno fa - precisamente il 17/03/2004 in un servizio andato in onda in prima serata sulla tv tedesca 'Stern' quando lei era membro della Commissione Costituzionale del Parlamento Europeo - come rappresentante istituzionale del suo Paese, con chi, da giornalista - seppur tedesco - lecitamente le ha rivolto una semplice domanda, quand'anche - ovviamente - le sia risultata sgradevole.

Gliela ripropongo, affinché lei possa replicare una pacata e sobria risposta, magari senza chiamare la polizia. Perché ha presentato una nota spese per documentare un volo aereo di andata da Roma a Bruxelles di circa 800 euro quando quel volo risulta costare meno di 90 euro? 
Sappiamo che questa è una pratica "legalizzata" non certo dai cittadini, ma dagli stessi parlamentari che hanno approvato la norma che autorizza il finanziamento, rendendolo perfettamente legale: chiamando "indennità di viaggio" ciò che rappresenta il rimborso delle spese di viaggio ma di fatto è equiparabile ad un secondo stipendio... ma la prego, per rispondere, si prenda tutto il tempo, tanto non c'è fretta e poi ci sono cose di ben altra urgenza.


Ripropongo - per sua soddisfazione - anche l'invito che ci ha rivolto a non demonizzare i partiti quando in un intervista rilasciata al giornale La Repubblica ci ricorda la figura del dirigente democristiano Benigno Zaccagnini:

"Egli lo fece da uomo sommamente probo, con quella tensione ideale e morale e con quello spirito di servizio, che scaturivano da un'autentica vocazione alla politica, praticata con fede nei valori da diffondere e consolidare, senza mai smarrire quello che egli definiva l'aspetto più profondamente umano della politica e senza venir meno a una ricerca esigente che deve - diceva - trasparire dai nostri comportamenti.
Ed era in questo quadro che Zaccagnini invocava il partito come strumento.
Ecco, il partito e la politica possono e debbono - ancor oggi - essere questo. Non sono il regno del male, del calcolo particolaristico e della corruzione. Il marcio ha sempre potuto manifestarsi e sempre si deve estirpare ma anche quando sembra diffondersi e farsi soffocante, non dimentichiamo tutti gli esempi passati e presenti di onestà e serietà politica, di personale disinteresse, di applicazione appassionata ai problemi della comunità. Guai a fare di tutte le erbe un fascio a demonizzare i partiti a rifiutare la politica".

Guai!!!! Sono proprio quelli, in cui ci avete scientemente messi. Il popolo sobriamente ringrazia.
Prima di redarguire gli italiani sul merito dei loro comportamenti, sarebbe opportuno rivolgersi con maggiore forza e credibilità, 'imponendo' provvedimenti drastici, non solo ai cittadini, ma anche a chi grava sui cittadini.

Lei parla di esempio. Io le chiedo: chi ha rinunciato al pubblico finanziamento che il popolo 'sovrano' aveva negato con risposta referendaria del 1993 (con oltre 90% di risposte affermative)?

Lei sostiene che questo finanziamento sia uno strumento garante della democrazia. Io le chiedo: garante di quella stessa democrazia che lei vuole far tacere, dimenticando il risultato a maggioranza bulgara del referendum abrogativo?

Dal 1994 ad oggi 2,7 miliardi di euro hanno riempito le casse dei partiti, i nostri rappresentati politici si sono auto-assegnati lauti guadagni, promulgando una legge ad hoc per autorizzare 'i rimborsi spese elettorali'. Dal 1994 al 2008 la Corte dei Conti rivela che le spese elettorali ammontano a 579 milioni di euro, i rimborsi erogati invece sono pari a 2 miliardi e 254 milioni di euro. Il che equivale ad un guadagno per i partiti politici di 1.600 milioni di euro pubblici, che spendono, senza nessun controllo e vincolo. Una legge del 2006 ha inoltre consentito ai partiti di continuare ad incassare i contributi fino al quinto anno, in caso d'interruzione prematura della legislatura, anche per i partiti usciti dal parlamento. Solo recentemente la norma è stata abrogata.

Dal 1999 al 2008, mentre le retribuzioni dei dipendenti pubblici crescevano del 42,5% i 'rimborsi' elettorali sono incrementati del 1.110% (passando dalle 800 lire del 1993 ai 5 euro del 2002 per ogni elettore).

Tutto questo s'intende, non nega minimamente ai partiti la possibilità di ricevere finanziamenti privati i quali anzi, vengono agevolati da un regime fiscale molto favorevole. Per esempio una donazione di 100.000 euro a favore di un iniziativa sociale ci agevola con un risparmio di 392 euro di tasse contro i 19.000 euro di tasse detratte ai privati finanziatori dei partiti: una detrazione fiscale 51 volte maggiore.


Cosa è cambiato rispetto a quando i cittadini non erano costretti a pagare i partiti? Regalare soldi ai partiti non ha ridotto la corruzione, che oggi è accresciuta. E pesa ancor più prepotentemente sulle spalle dei cittadini.

Quale esempio offre questa classe politica che, difronte ai sacrifici imposti al paese per fronteggiare una crisi finanziaria - causata da attacchi speculativi e forti liberalizzazioni in nome della globalizzazione - risponde cedendo la sua sovranità? Questo è un processo che pesa sulle spalle dei cittadini, sottraendo loro risorse e diritti. Cosa avete prodotto? Dove ci avete condotti? Quali degni esempi mi può citare? Forse qualcuno, ma non ha fatto la differenza e questa è la sua colpa!

Un comportamento scorretto non diventa corretto solo per effetto di una legge... e viceversa. E i cittadini, a tal in proposito, già si sono espressi chiaramente e democraticamente.

Lei per un certo verso ha ragione: noi italiani non meritiamo questa Italia.

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